Al centro del Campiello Emo è collocato il Pozzo dei Frari, scavato verso la fine 1400, con un diametro di circa 3 metri, incontrando dopo 6 metri di roccia calcarea una cavità piena d’acqua potabile.
Per molti anni, anche recenti, questo pozzo fornì acqua potabile a tutta Gradisca, anche nei periodi di massima siccità, per mezzo di una pompa aspirante che pescava 6 metri sotto il pelo dell’acqua, cioè circa a 12 metri dalla superficie del terreno.
Oggi, al posto della storica pompa pubblica e della costruzione che stava all’esterno e che era adibita a stazione di pompaggio dell’acqua, il Pozzo è abbellito dal parapetto dell’antico pozzo del Castello, recante l’arma e un’iscrizione in latino che ricordano il barone Giovanni de Hojos, nobile ungherese di origine spagnola, che fu terzo Capitano di Gradisca dal 1557 al 1560.
Recenti ricerche speleologiche condotte dagli speleosub del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia hanno confermato la presenza all’interno del pozzo di esemplari di proteo (Proteus anguinus), a testimonianza dello sperone carsico sotto il castello.