È una charta donationis del vescovo Guido de Guisis del 5 giugno 1347 a menzionare questa chiesa, come noviter erecta (nuovamente o in modo nuovo?) , e pertanto potrebbe trattarsi di una ricostruzione di un edificio precedente.
Completamente addossata alla torre portaia nord dell’antico borgo fortificato, ad aula unica rettangolare in mattoni a vista, copertura a capriate lignee, con tetto spiovente in coppi; ha la porta principale asimmetrica rispetto al resto del prospetto frontale, con un rosone eccentrico sopra la porta. Alla parete meridionale c’era un tempo addossato un edificio: prima utilizzato come confraternita, poi diventata una scuola.
Sul lato destro della facciata si rilevava la traccia di un dipinto: probabilmente un San Cristoforo.
L’abside ha un altare marmoreo con pala del XVIII secolo e sul fianco meridionale una lunetta con il lacerto di un affresco raffigurante la Madonna in trono tra una santa(?) e San Giacomo maggiore(?) della seconda metà del XIV secolo (frescante anonimo, influsso della maniera di Vitale da Bologna, probabili maestranze del pittore neo-giottesco Altichiero da Verona). Una visita del vescovo Sanudo del 1625 rilevava la presenza di due altari: uno dedicato a San Girolamo, l’altro a San Michele.