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Duomo di Santa Maria Maggiore
L’edificio, iniziato nel 1284, è il più bel monumento della città. Fu innalzato a ridosso dell’antica cinta muraria, di cui inglobò una torre, trasformata poi in campanile.
Il Duomo si arricchì nel corso dei secoli di diversi capolavori, alcuni ancora conservati nel suo interno, altri trasferiti nella chiesa dei Santi Giuseppe e Pantaleone, altri ancora andati perduti o rubati.
Molti sono stati i lavori restauro e di trasformazione che hanno interessato il Duomo.
Il 6 maggio 1976 la violenza del terremoto parve in pochi attimi metter fine a tutto: il Duomo resistette ma riportò danni gravissimi e solo la rapida solerzia con cui fu puntellato riuscì a salvarlo dalle successive scosse del 15 settembre.
Il monumento era inizialmente concepito in modo diverso: nacque infatti sotto l’influsso dell’arte romanica, ma crebbe lentamente proprio in un periodo di transizione in cui si affacciò, fino a prenderne il sopravvento, l’arte gotica.
Di concezione snella e lanciata, basato su equilibri arditi, il gotico diede al Duomo maestosità ed eleganza. Fu completamente terminato verso l’anno 1420. Misura in totale 45 metri di lunghezza, 21 di larghezza e ben 20 metri in altezza.
Sul lato settentrionale si apre il monumentale portale in pietra di Zenone da Campione (1376), capolavoro di architettura e scultura, detta porta moresca, accesso dei Signori.
La facciata principale, quella ad ovest, è caratterizzata da sette rosoni, particolare unico in Friuli.
La chiesa fu voluta dal signore di Spilimbergo Walterpertoldo nel 1284 e la prima pietra venne posata il 4 ottobre dello stesso anno. La costruzione si prolungò fino circa al 1359, anche se il duomo fu consacrato solamente nel 1453.
L'irregolarità della pianta della costruzione si deve, più che a ripensamenti o rifacimenti, allo sfruttamento di strutture già esistenti ed alla conformazione del territorio. Infatti l'edificio fu costruito addossato ad una cinta muraria, ed il campanile risulta costruito su un portale della stessa.
(Testo: ViviSpilimbergo - Photo Denis Scarpante)
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Esterno
La facciata è adornata da sette oculi e risulta estremamente sobria. Il numero simbolico del sette richiama più testi della Bibbia, in primis l'agnello dalle "sette corna e sette occhi" dell'Apocalisse di Giovanni. Due dei sette oculi, murati nel 1858, sono stati riaperti nel 2011.
Il lato nord del Duomo, su Piazza del Duomo
L'ingresso principale non è quello posto sulla facciata, bensì il portale realizzato sulla facciata settentrionale, che dà su piazza Duomo. Questo fu realizzato nel 1376 da Zenone da Campione e originariamente era riservato all'entrata dei signori.
(Photo Denis Scarpante)
Interno
L'interno è costituito da tre navate. Nella navata centrale, seconda campata, è presente l'organo rinascimentale qui ricollocato nel 1981 dopo i lavori di restauro seguiti al terremoto del Friuli. Lo strumento originale, opera del 1515 di Bernardino Vicentino da Venezia, era stato disperso nei secoli ed è stato ripristinato da Francesco Zanin con l'impiego di materiali e metodologie d'epoca. Viene utilizzato per la liturgia, per concerti e numerose registrazioni. Il cassone, fra i più antichi del mondo, è decorato con tele e tavole dipinte dal Pordenone nel 1525. Le ante dell'organo contengono tre raffigurazioni:
Assunzione di Maria (portelle chiuse);
Caduta di Simon Mago (portella aperta di sinistra);
Conversione di Saulo (portella aperta di destra).
Nel parapetto della cantoria vi sono cinque tavole con le Storie della Vergine, mentre negli spazi laterali sono raffigurati dei Paggi.