Venzone

Luoghi da scoprire

Tiere Motus

Il museo permanente dedicato al terremoto del 1976 guida il visitatore lungo le tappe significative del percorso di rinascita iniziato il 6 maggio di quello stesso anno e che ha caratterizzato la storia del Friuli fino ai giorni nostri.

L’insolito titolo coniuga le espressioni di due lingue nobili e antiche proprie della storia di questa terra: il friulano Tiere (=Terra) e il latino Motus (=Moto).

Tiere come significato di identità, di profonde emozioni e di un alto senso di appartenenza alla terra e alla cultura friulane.

Motus come intenso richiamo alle origini e alla storia madre, ma soprattutto alla forza di un popolo di superare due millenni di vicende umane e di eventi naturali ostili.

L’Orcolat, la terrificante creatura che nella tradizione popolare impersona il terremoto, si ridesta grazie a tecniche di realtà virtuale che simulano il crollo del Duomo di Venzone durante quelle terribili scosse. La simulazione in grafica 3D è stata realizzata su basi scientifiche con il concorso di un team di esperti di vari settori, dall’ingegneria alla computer graphic.

Le sale del primo piano raccontano, con ordine cronologico, prima, e tematico, poi, i momenti cruciali del terremoto e della ricostruzione attraverso l’esposizione di fotografie, filmati, documenti e schemi illustrativi che mostrano lo stretto intreccio fra aspetti tecnico-scientifici, socio-economici, politico-amministrativi.

Nelle immagini che raccontano i primi attimi della tragedia, i volti raffigurati esprimono smarrimento di fronte alla natura, ma rivelano anche forza morale, tenacia e determinazione in una generosa corsa agli aiuti e alla solidarietà.

Una sala del museo è dedicata all’estate del 1976: un periodo estremamente difficile durante il quale la popolazione terremotata è costretta a vivere sotto le tende e la vita riprende con grandi difficoltà. Questo però è anche il momento di rivendicare con forza la partecipazione alle decisioni sulla ricostruzione.

Le nuove scosse registrate fra l’11 e il 15 settembre 1976 sono un devastante sciame sismico che fa precipitare il Friuli in una situazione ancora più complessa: l’autunno viene raccontato mediante le immagini dell’esodo e dei luoghi di sfollamento. Successivamente la ricostruzione: iniziano gli anni delle “baracche”.

La seconda parte della mostra si sviluppa per sale tematiche: l’apparato legislativo, gli studi per la ricostruzione (la geologia e l’ingegneria sismica), il “Governo della Ricostruzione” con le Istituzioni statali e regionali, il ruolo della Chiesa friulana, il patrimonio culturale, la pianificazione e gli strumenti attuativi per il territorio, il flusso dei finanziamenti e i contributi elargiti, lo sviluppo con la nascita di un altro Friuli, costituito dalle grandi opere infrastrutturali e dall’industria, ma anche dalla nascita dell’Università e della Protezione Civile.

Infine la Medaglia d’Oro al Merito Civile conferita dal Capo dello Stato ai Gonfaloni della Regione e dei 45 Comuni disastrati.

Il museo si conclude con una sala dedicata alla memoria, in un viaggio multimediale nella grande quantità di documenti (audio, video, testi, immagini) prodotti al tempo del terremoto e che si arricchisce giorno per giorno.

La sala è animata da una doppia proiezione: una rappresenta su un plastico della Regione il ripetersi delle scosse del ’76 e la loro forza e l’altra riproduce, su un’ampia parete, i nomi delle vittime che appaiono e si dissolvono. Sulla “parete della memoria” il visitatore può liberamente registrare la propria testimonianza.

SEDE: Palazzo Orgnani-Martina, Via Mistruzzi, 4 – 33010 VENZONE (UD)

ORARI DI APERTURA :

VEN 14.00-18.00

SAB 10.00-18.00

DOM 10.00-18.00

DAL 1°GIUGNO AL 31 AGOSTO APERTO TUTTI I GIORNI CON ORARIO 10.00-18.00

BIGLIETTI:

INTERO: 8€

RIDOTTO: 6€

SCUOLE: 7€ (CON VISITA GUIDATA E LABORATORIO DIDATTICO)

TEL. 375 784 7119

MAIL segreteria@tieremotus.it

SITO www.tieremotus.it

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