Un magico castello
Il castello, restaurato nel 2012, è uno dei più importanti esempi di architettura fortificata del Friuli del XII-XIV secolo.
Il nucleo centrale, delimitato da mura poligonali, racchiude la possente torre di avvistamento e difesa, usata nel corso del Duecento anche come zecca clandestina.
A fianco sorgeva la dimora dei signori di Toppo. Nel cortile esterno, protetto da una seconda cerchia di mura, si collocavano le stalle e altre strutture di servizio.
Sul versante sud: la cappella di Sant’Antonio Abate, con i pregevoli affreschi del XIV secolo.
La Storia è passata di qui...
"Castello Rovinato di là del Tagliamento nel principio de Monti verso Ponente"
(Girolamo da Porcia, Descrizione della patria del Friuli fatta nel secolo XVI, 1567)
Un antico maniero
Info tratte dal bel sito: www.castelloditoppo.com al quale vi rinviamo per gli approfondimenti
"Arroccati su un'altura, alle falde del monte Ciavoleìt, gli imponenti resti del castello di Toppo dominano sull'omonimo borgo e sulla ricca distesa pianeggiante ai piedi delle montagne del pordenonese, tra i corsi dei fiumi Meduna e Cosa. Era uno dei principali nuclei del sistema difensivo e dell'organizzazione feudale dell'area pedemontana del Friuli Occidentale, lungo un'antica via di transito, in prossimità di un importante guado sul fiume Meduna. Quello di Toppo è uno dei complessi castellani del Friuli che, pur allo stato di rudere, meglio conserva un assetto fedele all'impianto medievale, poiché non ha subito grandi trasformazioni nei secoli successivi. Il castello fu infatti utilizzato fino al XV secolo mentre già agli inizi del cinquecento appare in rovina e non venne più abitato.
I signori di Toppo trasferirono la loro residenza in un palazzetto - l'odierno Palazzo Toppo-Wasserman - fatto appositamente costruire nel piano ai suoi piedi. Divenuto cava di pietre per la costruzione delle case della villa, il castello appare comunque aver conservato il suo antico impianto.
Alla fine dell'Ottocento fu ceduto in lascito dalla famiglia Toppo-Wasserman al Comune e alla Provincia di Udine. Un primo intervento di restauro fu fatto negli anni 90 del XX secolo, a cura della Soprintendenza ai Beni Architettonici del Friuli Venezia Giulia, in seguito ai danni procurati dal terremoto del 1976. Dal 2005 il Comune di Travesio e la Provincia di Pordenone, nuovi proprietari dei resti, hanno promosso il definitivo recupero e la valorizzazione del castello nella sua veste di testimonianza e di bene culturale. Tornato ad essere una presenza imponente nel paesaggio della pedemontana, è aperto alle visite".
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