Perché Vertigini?
a cura di Palazzo Monti
Mostra di arte ultra-contemporanea - Campanile di Santa Maria in Silvis - 16/17/22/23/24 novembre 2024 | 10.00>12.30 e 14.30>18.00
Vertigini nasce con l’intento di valorizzare un borgo storico, svelando un luogo di bellezza nascosta, spesso invisibile a molti.
Questo desiderio trova espressione in uno dei simboli del borgo di Sesto al Reghena: il Campanile, secolare e carica di valore storico-culturale. Il percorso espositivo si snoda tra i sette piani della torre, uno spazio solitamente chiuso al pubblico, che per l’occasione si riapre. In questo contesto, l’arte, torna a essere un catalizzatore che rivitalizza il luogo, donandogli un nuovo respiro.
In un’epoca segnata da crisi e incertezze, siamo spesso spinti a ripensare il nostro modo di guardare il mondo, riconoscendo quanto siano fragili le nostre certezze. La mostra diventa uno spazio per riflettere su questo disorientamento, ma anche un invito a fermarsi, osservare e vivere il presente. Il tema della vertigine si fa sentire come la sensazione fisica di smarrimento legata all’altezza e il turbamento emotivo che può nascere da esperienze intense o cambiamenti radicali.
Evoca anche l’eccitazione per l’ignoto, l’impulso a confrontarsi con ciò che è sconosciuto e a superare i propri limiti.
Arte ultra-contemporanea
In questo senso, il video Oak Tree di Bill Viola del 2005, si inserisce come una potente riflessione sul ciclo della vita, simboleggiato dalla quercia solitaria che, dall’alba al tramonto, si trasforma con il mutare della luce. L’albero diventa il centro di una meditazione silenziosa, un simbolo della continuità e della ciclicità naturale, mentre il tempo scorre e la natura si rinnova.
Viola, attraverso questo video, invita a riflettere sul legame profondo tra il ciclo naturale e la ricerca di consapevolezza, creando un dialogo aperto con il tema della mostra.
Vengono presentati altri lavori, dipinti, sculture e fotografie, realizzati tutti tra il 2018 e il 2024. L’arte ultra-contemporanea è uno strumento potente per stimolare la riflessione critica su temi che abbracciano passato, presente e futuro.
Con la sua capacità di sfidare convenzioni, rompere barriere e reinterpretare simboli e icone, offre nuove prospettive su questioni storiche, identitarie e sociali. Attraverso opere spesso provocatorie o concettualmente complesse, gli artisti contemporanei esplorano temi di attualità come i cambiamenti climatici, le disuguaglianze sociali, la tecnologia e l’identità culturale. In questo modo, l’arte diventa un catalizzatore per dialoghi significativi, permettendoci di confrontarci con il passato, riflettere sulle sfide del presente e immaginare potenziali futuri. Essa non solo invita lo spettatore a porsi domande, ma incoraggia anche la consapevolezza, stimolando una comprensione più profonda della realtà che ci circonda
Un luogo significativo
Il Campanile, luogo ideale per coniugare passato e presente, accoglie le opere di artisti affermati ed emergenti, italiani e internazionali, tra cui Bill Viola, Antonio Fiorentino, Thomas Braida, Hiva Alizadeh, Federico Cantale,
Oren Pinhassi e Andro Eradze. Gli artisti, che hanno partecipato alla residenza di Palazzo Monti o sono parte del suo network, propongono una molteplicità di visioni e linguaggi. Piano dopo piano, i visitatori sono invitati a esplorare scultura, fotografia, pittura e video, con la libertà di apprezzare e interpretare le opere secondo la propria sensibilità, senza una chiave di lettura predefinita
Contrasti creativi
Il contrasto tra la struttura antica della torre e le opere contemporanee amplifica il senso di questo percorso: il passato accoglie il presente, creando un legame tra memoria e futuro che invita i visitatori a riscoprire il luogo con occhi nuovi.
La mostra non è solo una riflessione sul nostro tempo, ma un atto di riqualificazione: un invito a riportare vita e significato a uno spazio storico e a restituirlo alla comunità. Il campanile, simbolo del borgo, diventa emblema di rinascita e apertura verso nuovi orizzonti, dove l’arte diventa mezzo di connessione e riscoperta. Così, lo spazio si rigenera, favorendo un dialogo aperto tra le persone.
Vertigini è un invito a guardare in alto, a mettersi in gioco, a vivere l’esperienza dell’incontro e della scoperta.
Per gli abitanti di Sesto al Reghena e per tutti i visitatori, questa mostra vuole aprire inaspettati spazi di scambio e riflessione, generando una sensazione di vertigine che nasce dal confronto con l’altro e dalla sfida di superare le proprie certezze.
Ringraziamenti
Questa mostra è stata realizzata in collaborazione con la rete regionale de I Borghi più belli d'Italia in Friuli Venezia Giulia e con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Si ringrazia la Parrocchia di Santa Maria di Sesto