Presenze antichissime
Sin dai tempi preistorici le preziose risorse naturali di Polcenigo hanno rappresentato un bene prezioso per il territorio, rendendolo adatto all’insediamento.
Il Palù, vasta area paludosa ai piedi delle montagne, è un luogo di notevole interesse archeologico.
L’area, che è stata in parte bonificata, in tempi preistorici era principalmente occupata da paludi, isolotti e laghetti.
I primi insediamenti umani risalgono al Paleolitico superiore, come dimostrano i reperti litici scoperti.
Tra il 4500 e il 3600 a.C. fu sede di un insediamento neolitico di tipo palafitticolo articolato in nuclei distinti di capanne, come testimoniano le strutture lignee ritrovate durante gli scavi e le ricognizioni subacquee degli anni ottanta-novanta.
I manufatti recuperati sono per lo più oggetti litici quali grattatoi, bulini e coltelli, accanto a punte di freccia a base arrotondata, rettilinea o a peduncolo.
Per la produzione ceramica si ricordano le ciotole a bocca quadrata riferibili alla cultura neolitica dei Vasi a Bocca Quadrata, le pintadere, i piatti con orlo tagliato e le fusarole biconiche. Sono stati inoltre rinvenuti frammenti di intonaci in cui sono visibili le impronte delle travi verticali che costituivano le pareti delle capanne.
Il sito palafitticolo, il diciannovesimo in Italia, è divenuto patrimonio UNESCO il 27 giugno 2011 ed è stato inserito nella lista dei 111 siti palafitticoli europei dell’arco alpino.
Il Palù di Livenza non è l’unico sito di valenza archeologica del Comune di Polcenigo. In località Sottocolle è stata scoperta una necropoli risalente al Bronzo finale e utilizzata sino al IV-V secolo d.C.
Scavi recenti condotti sul Colle di San Floriano, promossi dal Gruppo Archeologico di Polcenigo (GR.A.PO.) hanno portato alla luce tracce di un insediamento dell’Età del Bronzo e di una necropoli medioevale nei pressi della chiesetta di San Floriano.